“La parola a Manuela Campoli”. “Sono Emanuela, con la E…”.
Cominciavamo spesso così, con questo giochino, le presentazioni ufficiali nelle manifestazioni organizzate a Vercelli, la sua città, ogni anno in occasione della Finale regionale Under 16, raddoppiata da alcune stagioni con l’Under 13 3×3 maschile. Mi piaceva stuzzicarla, ma tanto lei non perdeva mai il suo sorriso, anche al termine di una giornata intensa in cui aveva corso in lungo e in largo per seguire tutta l’organizzazione.
Da quando era diventata Presidentessa del Comitato Provinciale di Vercelli nel 2005 si era subito resa disponibile a ospitare le manifestazioni regionali e la prima occasione è stata la Finale Regionale dell’Under 16 maschile e femminile nel 2006, che volle in particolare per ricordare un giovanissmo giocatore, appena scomparso l’anno prima in un incidente stradale, uno dei ragazzi dell’allora Olimpia Vercelli diretta dal marito Antonio Bertolini, in cui lei aveva da sempre collaborato in veste di dirigente. Da allora il “Trofeo Paolo Merlo” è diventato appuntamento fisso a metà maggio, spesso nel giorno classico della “Festa della Mamma”, stringendoci attorno a mamma Teresa e papà Moreno nel ricordo del loro figlio, palleggiatore di belle speranze, spezzate da un tragico destino.
E’ nata così l’amicizia con Emanuela Campoli, con cui quasi dividevamo la data di nascita, io il 23 marzo lei il 24, un anno più giovane, ogni anno altro momento di giochi e battute allo scambio di saluti, specie da quando i social ci hanno “preso la mano”.
E ogni Finale al “PalaPiacco” era occasione di approfondire un pezzettino di storia della sua vita, lei toscana di Garfagnana, terra che amava ricordare e a cui faceva spesso ritorno per “ricaricarsi”. Ma soprattutto mamma di Cristina, Michele e Francesco, tutti ovviamente appassionati di pallavolo, e poi nonna dei piccoli Teo e Leo, che diventavano parte integrante delle manifestazioni, in quanto membri attivi della sua grande famiglia e quindi in quelle giornate tutti coinvolti nel grande evento.
Il Covid-19 ha stravolto questo maggio 2020: anziché per il tradizionale appuntamento con la Finale Regionale Under 16, annullato dall’emergenza, lo ricorderemo stavolta per un tragico giovedì 21, il giorno in cui Emanuela ci ha lasciato, piegata da questo virus maledetto, alla Molinette di Torino, dopo due mesi di calvario per le complicanze polmonari dell’infezione.
“Aveva paura di questo virus – ricorda il marito Antonio Bertolini, insieme da 40 anni – dato che due anni fa aveva subito un’operazione seria. Nel mese di marzo io e lei siamo stati praticamente sempre in casa, siamo usciti solo una volta, il 18 marzo, a fare la spesa: qualche giorno dopo ha iniziato ad accusare i primi sintomi. Qualche linea di febbre, che non passava mai. Poi la situazione è peggiorata: ha avuto un blocco respiratorio. Il 1° aprile l’ho vista per l’ultima volta dopo averla accompagnata al triage di Vercelli. Da lì è stata trasferita, aggravandosi le sue condizioni, a Torino: ha lottato, ha cercato di vincere il Covid, ma non c’è riuscita. C’è un vuoto immenso senza di lei”.
Emanuela Campoli a Vercelli è stata una colonna della pallavolo: ha rivestito per dodici anni la carica di Presidente del Comitato Fipav di Vercelli ed è stata anche nel Consiglio del Coni provinciale, senza mai tirarsi indietro nei suoi ruoli privati di moglie, mamma e ora anche nonna. Sono, siamo, in tanti a piangere con tutta la sua grande famiglia, sapendo che per ognuno di noi lei continuerà ad avere un pensiero, come lo ha sempre avuto.
Ciao Manu, grazie per tutto quello che ci hai dato. Continuerai ad essere sempre nei nostri cuori.
Bili Bruno